Giorgio Gaber - Quando lo vedi anche... video free download


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Duration: 06:08
Uploaded: 2008/11/15

Quando lo vedi sulle facce degli altri

quando li osservi in quel loro appiattimento

in un salotto o in un bar con un campari soda

così assuefatti alla violenza dolce della moda.

Quando lo vedi sugli altri e ti senti diverso

e credi di non essere sommerso

non è ancora il momento di soffrire

puoi ridere di loro, ti serve per capire

sono persone piatte, molli, stanche...

Ma quando lo vedi anche

sulla tua maglietta

sulle scarpe da tennis

sui blue-jeans da quattordici once

su come parli, cosa canti, come ti vesti

sui tuoi bisogni, sulle tue scelte, sui tuoi gusti

allora ti senti anche tu arrendevole e fiacco

allora ti piaci un po' meno e non sai perché

e non riesci a trovare nemmeno abbastanza distacco

per ridere di te... per ridere di te

Quando lo vedi sulle facce degli altri

quando li osservi in quel loro appiattimento,

gli stessi atteggiamenti, la stessa ironia

e le loro battute un po' da trattoria

e le mani curate, le camicie pulite, bianche...

Ma quando lo vedi anche

sulla tua maglietta

sulle scarpe da tennis

sui blue-jeans da quattordici once

su quel giaccone americano che ho comprato

con pochi soldi al mercatino dell'usato

allora arriva al disgusto la tua stravaganza

allora diventa una moda ogni gesto che fai

non si riesce nemmeno ad avere abbastanza coscienza

per piangere di noi... per piangere di noi

Di noi così ribelli, così devoti

di noi così folli, così massificati

di noi così avanti, così impotenti

coi capelli un po' lunghi

e le nostre barbe da impegnati

di questa nostra assurda mancanza di rigore

di una mollezza sorda che non ci fa reagire

di noi che non sappiamo cosa sia

la nostra malattia

e forse non abbiamo ancora fatto un gemito

ma la paura comincia a salire dagli intestini

come il vomito.

Noi così vitali, così distrutti

noi così creativi, così assuefatti

ci aggrappiamo ad un gesto che sembra di rottura

con l'illusione e il pretesto di scegliere ancora

noi così originali e spappolati

creiamo saltando liberi come pidocchi

coi nostri gusti schifosi accumulati

fra la testa e gli occhi.

Ormai sei soggetto a una forza

che ti è sconosciuta

ormai sei libero e schiavo,

ormai sei coinvolto

e di colpo ti viene il sospetto

che in tutta la vita

non hai mai scelto

non hai mai scelto

non hai mai scelto

Quando lo vedi anche

sulla tua maglietta

sulle scarpe da tennis

sui blue-jeans da quattordici once...

Comments

10 years ago

Voilà Violà

meraviglia

11 years ago

Sorella Laura

Grazie, NoNazis85. Michele

13 years ago

Francesco Di Lauro

@sam84tkob È quello il problema, che sembra uscito dalla nostra testa... maledizione non c'è modo di avere un pensiero originale nella vita... siamo sempre massificati, rispetto a un numero nutrito, per quanto piccolo, di persone... per questo viene il sospetto che non si è mai scelto. Maledizione.

13 years ago

SamB Gennari

dio mio... sembra che il testo sia uscito dalla mia testa.... Gaber mitologico.

13 years ago

fra fri

non ne perdona una! grazie Gaber per farmi stare sempre all'erta!

13 years ago

remo erbi

se proprio vogliamo creare dei miti (lui non approverebbe) come se fosse una necessità incoercibile e irrinunciabile.....no...nessun mito..signor G, anche se sei stato e rimani, chissà per quanto tempo ancora, un ragazzo (per la modernità) bellissimo (per l'intelligenza e la pulizia morale).......grazie Giorgio!!!

14 years ago

Sir John

"La violenza dolce della moda..." Una frase da incorniciare.

14 years ago

Alex Prosperi

viva magnotta!

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