Giorgio Gaber - Canzone della non appartenenza video free download


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Duration: 05:44
Uploaded: 2009/01/07

Giorgio Gaber - Canzone Della Non Appartenenza

Parlato: Quando mi è capitato di nascere, la maggior parte dei miei

simili si era allontanata da Dio. E per colmare questo vuoto aveva scelto come nuovo culto

l'umanità con tutti i suoi ideali di libertà e di eguaglianza. Tuttavia non so se per

coscienza o per prudenza, non riuscendo ad abbandonare completamente Dio, né ad accettare

fino in fondo l'umanità, siamo rimasti come alla deriva del mondo in quella distanza

aristocratica da tutto comunemente chiamata decadenza. Insomma siamo nati troppo tardi per

Dio e troppo presto per gli uomini.

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La grande intesa tra me e l'universo

è sempre stata un mistero

il grande slancio verso la mia patria

non è mai stato vero

il tenero attaccamento al paese natio

mi sembra l'enfasi pietosa di un mio vecchio zio

tutto quello che ho, tutto ciò che mi resta

è solo questa mia famiglia che non mi basta.

Quando non c'è nessuna appartenenza

la mia normale, la mia sola verità

è una gran dose di egoismo

magari un po' attenuato

da un vago amore per l'umanità.

La mia anima è vuota e non è abitata

se non da me stesso

non so bene da quando l'amore per il mondo

mi sembra un paradosso

ma soffrire per gente di cui non si sa l'esistenza

mi sembra il segno un po' preoccupante di qualche carenza

tutto quello che provo è una vana protesta

è solo questa mia coscienza che non mi basta.

Quando non c'è nessuna appartenenza

la mia normale, la mia sola verità

è una parvenza di altruismo

magari compiaciuto

che noi chiamiamo solidarietà.

Ma se guardo il mondo intero

che è solidale e si commuove in coro

i filmati di massacri osceni

con tanti primi piani di mamme e bambini

mi vien da dire che se questo è amore sarebbe molto meglio

non essere buoni.

Se provo a guardare il mondo civile

così sensibile con chi sta male

il cinismo di usare la gente

col gusto più morboso di un corpo straziante

mi vien da urlare che se questo è amore io non amo nessuno

non sento proprio niente.

E invece siamo nati per amare proprio tutti

indiani, russi, americani, schiavi, papi, cani e gatti

è proprio il mondo della grande fratellanza

per nuove suffragette piene d'isteria

o peggio ancora è, quella sporca convenienza

come sempre mascherata dalla grande ipocrisia

la nostra ipocrisia.

Quando non c'è nessuna appartenenza

la mia normale, la mia sola verità

è una gran dose di egoismo

magari un po' attenuata

da un vago amore per l'umanità.

E non ci salva l'idea dell'uguaglianza

né l'altruismo o l'inutile pietà

ma un egoismo antico e sano

di chi non sa nemmeno

che fa del bene a sé e all'umanità.

Un egoismo antico e sano

di chi non sa nemmeno

di fare il bene dell'umanità.

Comments

9 years ago

pasquale giampetruzzi

Quando non c'è nessuna appartenenzala mia normale, la mia sola veritàè una parvenza di altruismomagari compiaciutoche noi chiamiamo solidarietà. GABER

9 years ago

A. B.C.

Quando non c'è nessuna appartenenzala mia normale, la mia sola veritàè una gran dose di egoismomagari un po' attenuatoda un vago amore per l'umanità.

9 years ago

veleno diego

Perchè sono sempre i migliori che se ne vanno?

9 years ago

Alberto Fausto Vanni

GRAZIE per le poesie che ci hai trasmesso

9 years ago

PATRIZIA GIUGNO

UN GRANDE PENSATORE DIVENTA CIO' CHE PENSA *

10 years ago

Nerd Massa

La profondità di queste parole è disarmante. Perfino da un punto di vista evoluzionistico, l'ultima frase è azzeccatissima.

10 years ago

Gea Earthling

Sbugiarda fino al fastidio

10 years ago

Nella Crosiglia

Sublime

10 years ago

Nella Crosiglia

Sublime!

10 years ago

Concetta Lannutti

chi strumentalizza il dolore è peggio di uno sciacallo!

10 years ago

mario brusasco

Condivido, ma per me bisogna stare attenti ai metodi. Lo stato, che voi combattete, può essere un pilastro della fratellanza, nello stato stesso e, con coscienza evoluta, fra gli stati medesimi. Perchè non pensare che lo stato, se onesto regolatore di ingiustizie ed egoismi, tutela di regole necessarie, non possa essere almeno un buon traguardo intermedio? Nostra patria è il mondo intero (W Gori), ma gli stati possono essere gli anelli di congiunzione di una patria comune.Un abbraccio, fratello.

11 years ago

Nero Rosso

"E invece siamo nati per amare proprio tutti indiani, russi, americani, schiavi, papi, cani e gatti è proprio il mondo della grande fratellanza..." Nostra patria è il mondo intero!!!

11 years ago

Alessandro Manzoni

ma fottiti xD

11 years ago

guisarius

La critica è giusta. Non bisogna fare santini o 'mostri sacri' a cui non si può dire nulla perché ben reputati. È giusta la critica. Ma in questo caso preciso invito a riascoltare e ricapire meglio la canzone. Vi è la canzonetta che, certo, non vuol pretendere d'andar oltre la doccia. Sta bene. Ma Gaber usava altrimenti quest'arte. Bisogna capire la canzone nell'orizzonte del teatro-canzone per cui fu composta, se non dell'opera intera di Gaber. Il suo è un parere che merita l'ascolto.

11 years ago

0Myszka

Se fosse dio si sarebbe ritirato in campagna. Che significa che una canzone non deve andare oltre il fischiettarla sotto la doccia? Non volevi mica intendere davvero questa cosa così superficiale vero? Spiegati meglio.

12 years ago

paperoalieno

"la grande intesa tra me e l universo è sempre stata un mistero" ....

12 years ago

Seep Serenr

Ma Gaber mica è contro chi è VERAMENTE solidale... E' contro chi si lava la coscienza con un servizietto strappalacrima in pieno stile telegiornalistico nostrano e chi strumentalizza il dolore.

12 years ago

homerspinn

l'odio profondo per l'ipocrisia di gaber è geniale, ma insopportabile quando arriva a queste vette di cinismo e apatia. alla lunga dire che chi è solidale è soltanto un pagliaccio, è una giustificazione per non fare nulla

12 years ago

MrLouisblues

E non qui... e non la.... e non sù.... e non giù.... Insoma Giorgio caro.... in alcune cose mi piacevi in altre come in questa canzone, NO! Una canzone rimane tale e non deve mai andare oltre... devo fischiettarla sottomla doccia... qui il testo sembra una depressione dei salotti di Milano. Giorgio ti voglio bene ma non sei un Dio neanche tu... e che cazzo!

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