Giorgio Gaber - Al termine del mondo (Anni affollati 1981) video free download


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Duration: 06:24
Uploaded: 2013/07/20

I vetri delle stanze hanno una forma rigida e perfetta

e l'uomo è fermo alla finestra, l'uomo aspetta.

Un grattacielo enorme, una mitologia nascente

e l'uomo guarda in basso dove c'è la strada

e non fa niente.

Adagio, distrattamente, senza angoscia, né stupore

fa qualche passo nel silenzio delle stanze

copiando gelide e automatiche sequenze

senza futuro né passato

probabilmente il tempo si è fermato.

E ancora lui nel semibuio tocca con le mani

qualche oggetto, poi lo sposta

si direbbe senza farlo apposta

ma forse distrattamente pensa alla sua storia

sembra quasi con sollievo

il suo bilancio è positivo.

Un uomo che nella vita ha sempre usato la ragione

con la certezza di aver fatto tutto bene.

Adesso abbassa le lussuose veneziane

e aspetta il colpo di fucile della fine.

Ma forse commettiamo un grosso errore

quando si pensa che quell'uomo

aspetta solo di morire.

Quando si pensa al futuro della Storia

come l'avessimo già visto o lo sapessimo a memoria

quando si pensa a uno sviluppo inarrestabile

e perfetto come fosse Dio

e lo confesso c'ho pensato anch'io

piagnucolando per come aveva già ridotto

quel poco che restava ancora del soggetto.

È vero c'è un momento

in cui ti pare sia finito il tuo viaggio

hai messo tutto a posto

senza accorgerti che stai morendo

che sei arrivato al capolinea

al termine del mondo.

Ma al termine del mondo per fortuna

le strade sono sempre più di una.

È vero abbiam commesso qualche errore

a dir che l'uomo muore

ma come Diogene, che certo non invidio

quanto si faticava a riconoscer l'individuo.

Un individuo che obbediva alla sua sorte

ma stranamente non era ancora la sua morte

e dico stranamente per quelli come me

che hanno creduto troppo a Francoforte.

Ma al termine del mondo per fortuna

le strade sono sempre più di una.

C'è sempre qualcosa che sfugge

alla ragione del presente

persino l'esattezza e la potenza del sistema

l'abbiamo vista come un mito

probabilmente esagerato.

C'è sempre qualcosa che sfugge

alla ragione del presente

persino quel residuo di individuo

chi lo può dire che d'un tratto

non tiri fuori il suo carattere ancestrale

di stare sempre alla finestra col fucile.

C'è sempre qualcosa che sfugge

alla ragione del presente

persino lo sfacelo generale

magari è solo un giusto ammonimento

e non la fine irreversibile e totale.

Ma c'è sicuramente una ragione

se un'idea fa il suo bel giro

nella testa di un coglione.

L'idea era quella troppo elementare

che tutto si potesse livellare.

L'idea era quella troppo razionale

di un mondo senza un diavolo nel cuore.

L'idea era quella di un mondo senza neanche un Dio:

il coglione ero io.

Ma al termine del mondo per fortuna

le strade sono sempre più di una.

Ma al termine del mondo per fortuna

le strade sono sempre più di una.

Ma prima di ammazzare un uomo ce ne vuole

mettiamoci ogni giorno alla finestra col fucile

e l'ultimo bagliore che vedremo bene

non sarà certo il colpo di fucile della fine.

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