brano del 1983 tratto dall'album "Ivan"
dedicata a Trieste, la città in cui sono nata
TESTO
Volta la testa verso Capodistria e respira forte il vento di Nord Est,
cerca di indovinare le facce sulle rocce che dormono silenziose lungo i viali,
Domani torneremo in via Strabona...a guardare l'oro antico degli Ebrei,
sono ansioso di vedere l'allegria negli occhi tuoi,
mentre vivi il mondo che da vent'anni ti appartiene.
Centoquaranta all'ora centoquaranta all'ora senti come tira forte il vento ora,
Centoquaranta all'ora Centoquaranta all'ora senti come tira forte il vento.
Bora misteriosa di Trieste ci ha investito all'improvviso nella via,
volavano le gonne delle zingare slovene le ginocchia nude ti ho sentito mia,
e tenerti stretta era quasi un gioco...quei vestiti maledetti fra di noi,
ricordo le parole si gelava il nostro fiato Se ti abbandoni a questo vento ti troverai smarrito.
Centoquaranta all'ora Centoquaranta all'ora senti come tira forte il vento ora,
Centoquaranta all'ora Centoquaranta all'ora senti come tira forte il vento.
Alle sei davanti al bar della stazione arrossendo per la gente che era li',
la notte sospirava ancora dentro i tuoi capelli perche' son cosi' corti i momenti belli,
Mi hai detto qualcosa nell'orecchio nel tuo dialetto cosi' dolce e cristallino,
qualcosa come "non dimenticarmi mai" ma gia' cambiava il paesaggio al finestrino.
Centoquaranta all'ora Centoquaranta all'ora senti come fila forte il treno ora,
Centoquaranta all'ora Centoquaranta all'ora senti come fila forte il treno ora,
Centoquaranta all'ora Cento quaranta all'ora senti come fila forte il treno
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