Brano del 1961.
Ringrazio l'autrice del disegno inserito nel video, gulliveriana65!
Il testo è scritto insieme a Gianfranco Reverberi:
Il mio sguardo vide i suoi passi
allontanarsi per sempre sulla sabbia
e fu l'ultima volta, l'ultima volta che la vidi
L'ultima volta che la vidi
mi chiese di fermare il tempo
e mi dette uno scrigno pieno di comete.
Io non posso ormai piú andare
tra i sorrisi della gente
né chiedere alle cose un posto in mezzo a loro.
L'ultima volta che la vidi
mi chiese di fermare il tempo
e mi dette una mano piena di carezze.
Fu una lacrima candida e lunga
che cadendo sopra un fiore
mi fece ricordare
che se bianco è bianco e nero è nero
in questa vita io sono uno straniero.
Senza di lei il giorno non ha né alba né tramonto
l'arcobaleno e gli usignoli sono ormai cose perdute....
Fu una lacrima candida e lunga
che cadendo sopra un fiore
mi fece ricordare
che se bianco è bianco e nero è nero
in questa vita io sono uno straniero.
Ed ogni sera ritornano su quella spiaggia
processioni di stelle
come l'ultima volta che la vidi.
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