Una delle canzoni dimenticate del grande Gino Paoli - o perlomeno una delle meno menzionate in assoluto - ma sicuramente anche una delle sue più belle e malinconiche, tratta dal secondo album "Le cose dell'amore", del 1962, il quale si avvaleva, tra l'altro, degli arrangiamenti di Ennio Morricone e Giampiero Boneschi.