Nanneddu mio il mondo e' cosi',
cosi' com'era non tornera' mai.
Siamo in tempi di tirannie,
infamita' e carestie;
ora i popoli sbadigliano come cani
gridando forte "vogliamo pane".
Affamati noi stiamo mangiando
pane e castagne, terra con ghiande;
terra come fango, si riduce il povero
senza alimento, senza ricovero.
Quelle compagnie numerose
del vino buono mutano il colore;
appena finite quelle compagnie
non si vedranno piu' sbornie.
Siamo assetati alla fontana
cercando l'acqua sembriamo rane.
Avvocatelli, laureati,
tasche vuote e spiantati.
Addio Nanni, tieniti in conto,
fai il sordo, fingi di esser tonto;
tanto lo sai: il mondo e' cosi'
cosi' com'era non tornera' mai.
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