Mia madre sfogliava novella duemila ed io ai suoi piedi leggevo Prevert:
avevo dieci anni ma pensavo già alle donne e chiuso nel mio bagno amavo edwige fenech.
a scuola i ragazzi giocavano a calcio ed io sul muretto citavo Verlaine
avevo sedici anni ma pensavo solo al sesso, poi vidi le sue labbra e me ne innamorai.
Le scrissi più o meno duecento poesie, la prima diceva così:
"amami come se fossimo ancora in quel bar di berlino a fumare pall mall
amami come quella volta all'esselunga quando in preda alla fame rubammo una baguette"
Mio padre voleva che facessi il ragioniere ma io impertinnte risposi: "giammai!"
avevo vent'anni e coi miei capelli lunghi, a guisa di dandy, bevevo cognac.
avevo già scritto tremila poesie, la prima diceva così:
"amami come se fossimo ancora in quel bar di berlino a fumare pall mall
amami come quella sera a marsiglia quando in preda al barbera mangiammo escargot"
a giugno mi chiese di amarla per sempre ma io impenitente risposi di no.
avevo trent'anni e vivevo da bohemienne, lei disse sotto voce: "vedrai... te ne pentirai"
amami come se fossimo ancora tra le calde lenzuola nel letto dei tuoi. . .
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